La Coppia Adolescente

Non si è mai né troppo vecchi né troppo giovani per amare. Sebbene i primi amori adolescenziali vengano spesso sminuiti al suono di “sei troppo piccolo” e “non puoi capire”, hanno invece  un grande significato per chi li vive, con una intensità e forza che molti adulti fanno fatica ad immaginare. Se noi adulti ci fermiamo a pensare alla ferocia con cui si sentivano le prime relazioni amorose, cotte, fidanzatini, esperienze sessuali o anche solo affettive, faremmo marcia indietro nell’etichettare come piccole cose gli amori dei ragazzi.

Perché gli adolescenti vivono di per sé un momento delicato quanto fondamentale del loro crescere. In modi diversi, tutto quello che capita al loro corpo e alla loro mente è confuso e bellissimo o terribile. Le diverse trasformazioni del corpo mettono in uno stato di curiosità ma anche paura i ragazzi che si scoprono a relazionarsi con i loro desideri psicofisici, ma anche con un modo diverso di essere in gruppo e di vivere la famiglia.

Diventare grandi, la prima relazione, il primo rapporto sessuale, tutto ha una valenza molto diversa a seconda delle esperienza provate fino a quel punto dal ragazzo.

I modelli familiari, l’attenzione per i suoi bisogni, la capacità di ascoltarlo e di accompagnarlo nel complicato intrigo di emozioni e sensazioni che l’amore porta con sé, faranno molto la differenza su come verranno affrontate le prime forti scosse di desiderio.

Il tipo di attaccamento provato con i propri genitori, il modello di legame con cui è stata nutrita la sua maniera di avvinarsi agli altri, influisce sul come, l’adolescente, si troverà a vivere il primo amore. Avrà aspettative diverse verso l’altro, penserà normali comportamenti differenti a seconda di come avrà vissuta la relazione con il primo adulto che si è occupato di lui, se si sarà sentito sicuro, insicuro, incerto, ogni aspetto lo accompagnerà nel modo di amare che verrà a costruire.

Inoltre, negli anni dell’adolescenza, il primo amore diventa un momento di confronto in più con gli amici. Questo crea delle aspettative su come si dovrebbe essere, aspettative che si cerca di rispettare, a volte ascoltando meno le proprie esigenze, perché “quello che si dice di noi”, può sembrare più importate. Il ruolo della “reputazione” tra i giovani è tristemente importante, tanto da spingerli a camuffarsi per essere meglio adatti all’opinione del gruppo, dei media, del gusto vigente. Questo può rendere l’approccio alle emozioni e al sesso complesso. La scelta del partner può sembrare dovuta, anche i proprio traguardi potrebbero essere vissuti non in armonia con quello che si vuole ma con quello che si dice si deve volere. Per questo, in mancanza di una buona educazione all’affettività, molti giovani vivono la sessualità con leggerezza ma sono spaventati dall’intimità, dal contatto intimo, non solo fisico, con gli altri.

Questo rinforza delle fragilità nelle relazioni che potrebbero diventare pericolose. Ogni volta che il ragazzo adolescente fantastica sull’amore, ogni volta che chiede “come mi comporterò?” lo chiede alle sue risorse di bambino, alle sue competenze sociali, alle esperienze passate in famiglia, alla cerchia di amici, alla cultura entro cui si muove.

Il giudizio che ottiene, o crede di ottenere dagli altri, si mostra fondamentale per riempire di altro significato le sue relazioni, per rinforzare alcuni aspetti a scapito di altri. Se si sente fragile e il gruppo avvalla la scelta di un certo tipo di compagnia piuttosto che un’altra, fosse perchè legati a criteri di popolarità, bellezza, classe sociale o quel che sia, facilmente si sarà portati ad avvicinarsi a quel tipo di persona che aumenterebbe il giudizio positivo verso sé stessi.

Allo stesso modo si fa sentire la pressione sociale del gruppo quando la nuova coppia trascura troppo gli amici, mettendo in campo una serie di risposte all’abbandono con sviluppi diversi.

Di certo l’esperienza amorosa permette all’adolescente di conoscersi in maniera più approfondita. Di entrare maggiormente in contatto con se stesso e con gli altri, di mettere in discussione il condizionamento messo in atto dai genitori o di trovare in loro dei validi alleati, capaci di ascoltarlo senza assecondarlo né reprimerlo.

L’innamoramento giovanile viene vissuto con forte e straziante tragicità, basti pensare che la storia di Romeo e Giulietta è tanto più atrocemente romantica proprio perchè narra del primo amore di una coppia di giovinetti, puri e pieni di emozioni, molte delle quali poi giaceranno addormentate in molte coppie a venire senza cura e attenzioni continue. Allo stesso tempo, la rottura come l’infatuazione, benchè passeggera, vive di toni drammatici e pieni. Il ruolo del genitore in questi casi dovrebbe essere di legittimare la tristezza, la sofferenza, dandole lo spazio giusto, pur riconoscendone spesso la poca congruenza con la realtà. Rispettare i sentimenti del figlio è importante, ma pur sempre non abbracciando le sue lotte, pur nei limiti, sapendo di non poterlo proteggere da relazioni che dovrà imparare a gestire da solo, semmai li si potrà accompagnare fino ad un certo punto. Molti giovani, faticano a gestire il fallimento amoroso, proprio perchè troppo protetti da genitori che si sostituiscono a loro in quasi tutto, che non li lascia prendere responsabilità di alcun tipo, che li tutelano in maniera esagerata fino a renderli incapaci di credere di poter sopravvivere alla prima emozione forte da cui non possono nascondersi all’ombra dei genitori.

Quanto segnalato è solo una piccola parte delle molte variabili che vanno a finire dentro l’innamoramento adolescente, di certo vivere sin dalla prima esperienza anche la tristezza, insieme con la gioia, la scoperta dell’intimità e non solo della sessualità, accettando che la relazione amorosa abbia molte più sfumature di quanto si crede e non necessariamente tutte piacevoli, può rendere il futuro adulto maggiormente capace di reagire alle difficoltà che entrare nel mondo della coppia offre.

Articolo della Dott.ssa Marzia Cikada

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