La Storia di Angela : Il Coraggio di Scegliere

Gentili Dottori,

mi chiamo Angela. Ho 24 anni e vorrei avere un vostro parere sulla mia situazione sentimentale. Sono fidanzata da quando avevo 16 anni, da un anno convivo e l’anno  prossimo dovrei sposarmi. Da circa tre mesi però sono in completa crisi, inizialmente ho iniziato ad avere paura del matrimonio del “per sempre”, mi sono spaventata, mi sono fatta un sacco di domande perché credevo di non riuscire a mantenere la promessa. Passata questa fase ho iniziato a chiedermi perché ho avuto queste paure, quindi mi sono messa ad analizzare la mia vita, il lavoro, la
casa, la famiglia e l’amore.

La mia famiglia è la classica famiglia all’antica, del sud Italia e non mi hanno mai lasciato vivere a pieno la mia vita, hanno sempre condizionato le mie scelte. Il mio fidanzato invece è una persona meravigliosa, che mi ha sempre riempito di attenzioni che mi ha sempre trattato come una principessa, non mi ha mai fatto mancare nulla. Ora però sono qui a farmi mille domande e a chiedermi se quello che provo per lui è amore o è solo affetto. Ne ho parlato con lui e mi ha detto che lui vuole me che devo decidere io perché lui non vuole perdermi. Lui è troppo buono, è sempre
positivo, ha sempre la parola giusta nei momenti difficili, ma io
vorrei qualcosa che mi facesse battere il cuore che mi tenesse sulle
spine, a lui va sempre bene ogni cosa. Gli ho  detto non sono più innamorata  e mi ha risposto ti posso aiutare per farti superare questa crisi. Con lui mi sento sempre sbagliata, sempre in difetto perché lui mi ama sempre e comunque. E io invece non lo so. Ho paura, ho paura di fare l’errore più grande della mia vita ma allo stesso tempo ho voglia di mettermi in gioco di rischiare, di darmi la possibilità di poter amare qualcuno come lui ama me. E’ difficile perché non sono mai stata da sola, perché non ho l’appoggio della mia famiglia e se mi immagino da sola mi sento una stupida. Bisogna avere coraggio per essere felici e io questo coraggio non c’è l’ho. Sono spaventata e ogni mio gesto mi sembra ridicolo perché sono io che lo sto lasciando sono io che sto lasciando 10 anni della mia vita. Inoltre c’è un mio collega che mi ha fatto capire di piacergli. Mi chiedo : e se fosse quello giusto? se fosse un segno del
destino? Se è arrivato proprio nel momento giusto.

Sono confusa e anche questa lettera credo lo sia. Spero di riuscire a prendere una decisione e di essere finalmente felice e serena.

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One comment

  • Nella lettera di Angela, che ringraziamo per averla condivisa, c’è tanta paura. La paura di fare la scelta sbagliata, di non sentirsi adatta e insieme di non avere il coraggio di essere felici, forse la più grande, quella che tutto inghiotte. La storia è quella che vivono molte coppie che si incontrano giovanissime. Angela, infatti, incontra il suo fidanzato da ragazzina, a 16 anni, e dieci anni dopo sembra che la strada già segnata sia il matrimonio. Lui è comprensivo, attento, la famiglia spinge verso quella scontata conclusione. Ed ecco la crisi. Il “per sempre” fa tremare, perché se un giorno dopo l’altro non ci si accorge del passare del tempo, la formula di rito del “per sempre” fa sentire tutto il suo peso, il suo infinito passare dei giorni e degli anni. Un peso che può essere leggero se scelto o terribile se, invece, di quella scelta non si è affatto sicuri o se si sente che la scelta non c’è neppure stata. Angela si chiede se è amore o affetto, se davvero è il caso di continuare con questa relazione o se sarebbe meglio fare altro, magari cedere alle lusinghe di un collega di lavoro.
    In questa storia di respira la sensazione di diventare grandi, fare scelte importanti senza però sentirsene padroni. Le parole di Angela regalano una immagine di lei come di una giovane donna fragile, spaventata dal non essere all’altezza, che sembra chiedersi “Sto scegliendo io?” o anche “Dove sono io?” accompagnata dal desiderio di provare emozioni forti, mentre tutto sembra troppo facile e scontato. Per molti, se non per tutti, arriva il momento di chiedersi cosa stiamo facendo del nostro tempo, dove siamo realmente pieni e in cosa ci riconosciamo di quanto accade intorno a noi. Un matrimonio poi, è una scelta importante, mette nero su bianco cosa si è deciso di essere. E qui nasce una domanda, che sembra sussurrata tra le parole di Angela, che potrebbe accogliere nella sua anche molte altre voci.
    Come è possibile affrontare una relazione matrimoniale, quando è così poco che sente di conoscere del mondo e di sé stesse?
    Angela sembra volere sperimentarsi nel mondo, come non è mai riuscita fare per una famiglia che condiziona ed un fidanzato che la tratta come una principessa. Ma una principessa a cui tutto è permesso, paradossalmente penserà di non poter far nulla. E la pazienza che questo compagno le mostra, dando la loro relazione per scontata, diventa una catena e non un invito ad essere. L’immagine di Angela è quella di una giovane donna divisa tra il desiderio di qualcosa che non conosce, il voler scoprire le sue risorse nel mondo e la paura di non poterselo permettere. Non una coccolata principessa nella torre ma una giovane donna che si sperimenta nel mondo. Il desiderio è quello di scoprirsi capace e non “stupida”, di imparare cosa è diventata nella sua ancor giovane età e scegliere. Ma scegliere cosa? Non è dato saperlo.
    Certamente, non è un professionista, specie con così poche informazioni, che può arrogarsi il diritto di farlo per lei. Certamente Angela è capace di scegliere, semplicemente non se ne è mai riconosciuta la possibilità.
    Un compagno paziente può anche sostenere Angela nello scoprirsi donna e non solo principessa di cui prendersi cura, forse. Le domande che Angela si fa sono molte, ma le risposte può trovarle solo se ferma la macchina in cui sta viaggiando nel sedile posteriore della sua vita e si mette alla guida. Smettendo di andare avanti solo per inerzia.
    Il suo compagno potrebbe accettarlo? L’aiuterebbe? Le piacerebbe una moglie al suo fianco, magari con i doppi comandi? Sono tutte domande a cui potranno rispondere solo Angela e il suo fidanzato. Risposte da cercare prima da sola e poi, se vuole, insieme a lui. Pensare di poter avere una risposta soddisfacente per Angela, le farebbe un torto. Ma mi piacerebbe che, leggendo questa mia risposta, si chiedesse se, il pensiero del collega che le fa capire il suo interesse, non sarebbe ancora, una volta, un far scegliere agli altri, come il matrimonio che sembra la naturale trasformazione del suo rapporto di coppia ma che lei sente mancare di qualcosa.
    Angela scrive parole belle e reali, “Bisogna avere coraggio per essere felici” ed è vero. Ma il coraggio si manifesta anche in piccoli gesti, già scrivendoci ha messo su carta i suoi dubbi e in discussione quello che sta vivendo. Ora, sola o con l’aiuto di un professionista, potrebbe provare a capire cosa vuole, dov’è e quale vuole sua il uso posto. Che sia una vita scelta con il suo fidanzato o da sola o con altri, sarà Angela a scoprirlo, con le sue forze. Solo quando avrà dedicato del tempo a capire cosa vuole essere, quanto i suoi bisogni trovino spazio nella sua coppia, quanto sia possibile accettare questa relazione a pieno, o cambiarla o interromperla, solo allora potrà sorridere soddisfatta di quanto ha scelto per la sua vita. Amare Sano le augura di accettare la paura ma come inizio di una nuova avventura dentro sé stessa, alla ricerca della sua vita scelta.

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