La Storia di Davide: le difficoltà della convivenza.

Cari dottori,

il mio nome è Davide, ho 25 anni e vi scrivo perchè da qualche tempo, io e la mia fidanzata abbiamo delle difficoltà.

Dopo due anni di relazione dove ognuno viveva lontano dall’altra, abbiamo deciso di convivere. Per tutti e due è la prima esperienza di vita con il proprio partner, e le difficoltà della convivenza non si sono fatte attendere… Dopo i primi mesi di “rosa e fiore” le cose sono peggiorate, giorno dopo giorno, al punto da non avere più rapporti sessuali da un mese. I litigi sono aumentati e anche il tempo che dedichiamo a stare insieme è sempre meno. Le discussioni iniziano sempre dallo stesso tema: la casa. La cosa mi rende triste perché proprio quella casa che un tempo tanto sognavamo ora sta diventando la causa del nostro allontanamento. La mia fidanzata non riconosce gli sforzi che faccio per tenere la casa pulita e in ordine, mi rimprovera sempre per lo scarso impegno e ultimamente è infastidita dalle visite dei miei amici e delle seratine che ogni tanto ci dedichiamo.

Sto male perchè non sono più convinto della convivenza. Cosa stà succedendo?

 Vi ringrazio tanto per una vostra, sicuramente utile, risposta.

 Grazie

 Davide

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2 comments

  • Davide ci racconta della convivenza con la sua ragazza, convivenza che presenta delle difficoltà e della quale non è più convinto. In particolare le discussioni sembrano ricondotte ad un unico argomento: l’habitat della coppia, la casa. Questo focus puntuale può tuttavia nascondere un problema più generalizzato.
    Quando due individui si mettono insieme, diventando coppia e decidendo di andare a vivere sotto lo stesso tetto, implicitamente o esplicitamente si trovano a dover definire le regole della loro convivenza. Nella formazione della coppia infatti si incontrano due persone provenienti da famiglie diverse, con norme, valori e modelli di comportamento differenti, a volte anche appartenenti a culture diverse. In questo processo di incontro è necessario che i due partners sappiano contrattare le caratteristiche della nuova unità in formazione: il modo in cui rapportarsi alle famiglie d’origine o agli amici, l’organizzazione della propria quotidianità con un reciproco adattamento, la gestione e valorizzazione della differenza e delle rispettive sfere di autonomia e, appunto, le regole relative agli aspetti pratici della convivenza, tra cui la gestione della casa.
    Ora è comprensibile che persone nella situazione di Davide e la sua ragazza, essendo alla prima esperienza di vita insieme, abbiano difficoltà in questo processo di contrattazione implicita delle norme di convivenza, che peraltro viene spesso idealizzata, soprattutto da chi proviene da anni di relazione a distanza. E’ facile infatti ritenere che vivere finalmente insieme significhi prolungare l’esperienza positiva dello stare con l’altro, “moltiplicandola” per il tempo che si passa insieme. Ciò è sicuramente vero, a patto che si tenga conto che vivere insieme non è semplicemente un replicare assiduamente ciò che di buono si viveva nella relazione “a distanza”, ma implica invece una ristrutturazione, una ridefinizione del rapporto: lo stare insieme non cambia solo in “quantità”, ma anche in “qualità”. Emergono nuove dinamiche, rispetto alle quali la coppia è chiamata ad essere sensibile ed attenta, per modellarvisi, accoglierle, integrarle.
    Quando ci sono degli intoppi, soprattutto all’inizio di una nuova convivenza, è bene sapersi fermare, parlarsi, confrontarsi sui bisogni reciproci, vecchi od emergenti. Non è raro che dietro dissapori riguardanti un aspetto pratico dello stare insieme, dietro il quotidiano nervosismo, si celino frustrazioni, presupposti, equivoci che, “non detti”, agiscono al posto delle nostre parole. Solo riportando il focus sul reale problema questo può essere affrontato.

  • Dott.ssa Laura Critelli says:

    Mi sembra che in questa situazione però non si è parlato di chi sia la casa. E’ in affitto? l’hanno comprata? Era di uno dei due e poi l’altro si è trasferito in essa? Mi sembrano domande fondamentali di cui non sappiamo la risposta. Di solito se si va a vivere insieme è fondamentale che la casa non sia di nessuno dei due o nessuno dei due ci abbia mai vissuto prima, e questo per diversi motivi. In primis, anche se spesso lo dimentichiamo, siamo “animali territoriali” e non è un aspetto da sottovalutare. Se la casa prima era abitata solo da uno dei due scatta da parte di entrambi il problema del territorio. Uno sarò sempre “l’ospite” e l’altro sempre il “padrone”. Spesso alcuni conflitti e disagi nascono proprio da ciò.

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