La Storia di Tiziana: perché non riesco ad andare avanti?

Buongiorno,

negli ultimi mesi sono finita diverse volte sul vostro sito in cerca di conforto. L’ultimo articolo sul liberarsi del peso dell’ex mi porta a scrivere la mia storia.
La mia era una storia lunga oltre 8 anni, ci eravamo messi insieme io a 22 e lui 25 anni. Tra alti e bassi siamo stati felici per un bel po’. Io ero l’artista con un sacco di interessi lui invece l’ingegnere. Ho sempre avuto la sensazione di essere io quella forte dei due, quella che dava spunti, dettava gusti, organizzava tutto. Per un po’ mi è piaciuto, anche se gli ho sempre rimproverato il fatto che spesso mi faceva sentire più una madre che una fidanzata … andiamo a convivere e stiamo bene insieme 3 anni.

Una sera incontro un ragazzo che comincia  a scrivermi. Mesi di avances toccando tutti i miei punti più deboli, facendomi ricordare tutte le mie passioni ( musica arte etc ) che avevo accantonato, sia per pigrizia sia perché il mio ex fidanzato spesso per comodità con i suoi comportamenti infantili mi spingeva a un ruolo diciamo genitoriale.
Ore e ore di chiacchierate chat, qualche incontro finchè alla fine cedo e perdo la testa. Questo si rivela entro breve un narciso da manuale, sedotta e poi umiliata. Ne esco devastata, vado in depressione, perdo quasi 10 kg ma mi porto questo dolore dentro senza farne parola con il fidanzato ufficiale.
Questo dura quasi un anno. Il nostro rapporto è incrinato. Io non riesco più a sostenere il peso per tutti e due, non sopporto più i suoi capricci, il suo bisogno di approvazione.. arriva a dirmi che ” vorrebbe che io gli volessi bene almeno quanto ne voglio al cane ( ! ) “… qualche mese dopo gli dico che non sono felice e che  non so cosa fare, forse vorrei andarmene.
Qualche settimana dopo se ne va lui. dopo quasi 9 anni insieme. Un mese dopo pubblica su facebook il suo nuovo status di fidanzato. Non viene nemmeno a prendersi la sua roba a casa. Mi molla tutto lì. Mi sono trovata a dare spiegazioni addirittura ai suoi amici sul suo colpo di testa.
Non gli scrivo mai, rispondo telegrafica ai suoi messaggi ” di servizio” sulle questioni materiali della casa che affittavamo e dobbiamo lasciare. Nell’immagine profilo di whatzup ha già la foto di lui e la nuova lei sorridenti. Cancella tutti i miei amici da facebook, si fa vedere in giro con lei tutto splendido splendente.
Con un grande peso nel cuore mi occupo di tutte le questioni che portano queste situazioni: trovarmi una nuova casa, cambiare totalmente il giro di amicizie, barcamenarmi con i problemi economici che ho avuto col cambio della casa e a dovermi mantenere da sola.
Ho persino fatto un viaggio da sola per dimostrare a me stessa di essere capace di cavarmela.
Devo dire di essere riuscita  a fare tutto ma con un sacco di piombo nel cuore.
Ho pianto fiumi, mi sono disperata, attacchi di panico, dolore al petto, altri kg persi
qualche giorno fa, dopo neanche un anno che se n’è andato, mi scrive per dirmi che si sposa. Potete immaginare che colpo sia stato…
Mi sento come se fossi finita prima sotto un tram ( il narciso che mi ha smontato pezzo per pezzo per il gusto di divertirsi ) e poi sotto un treno : il mio ex che dopo 9 anni insieme si rifà una vita meravigliosa in un paio di settimane, mentre io sono schiacciata da un dolore che mi fa annegare…
Sono consapevole che il cuore me lo ha ferito il narciso, e che il mio ex ha solo infierito sul mio orgoglio, ma non riesco a trovare una via d’uscita. Anzi, proprio per questo mi accanisco contro me stessa dicendo che non dovrei allora soffrire così tanto e mi sento un’incapace a non riuscire ad andare avanti nella mia vita. Mentre lui si sposa io non riesco nemmeno a farmi invitare fuori per un caffè da un uomo.
Vorrei essergli riconoscente di avermi dato in questo modo la possibilità di trovare la persona giusta per me lasciandomi ma mi ha lasciata completamente distrutta.. mi sento uno zombi.
Vorrei uscire da questa spirale di sentimenti negativi e paralizzanti, ma non vedo proprio la via d’uscita..
Sarei grata di sentire il vostro parere
Vi ringrazio in anticipo
Tiziana
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One comment

  • Tiziana si descrive come una ragazza “in panne”, persa in una spirale di sentimenti negativi e paralizzanti. Dopo essere stata felice “per un bel po'” con il suo ragazzo, qualcosa si incrina: tra di loro si interpone prima della freddezza, poi un tradimento, infine un insanabile varco di sofferenza.

    Certamente è la storia di alcune separazioni non elaborate, di relazioni che, passando, hanno lasciato un solco più che un’impronta, uno smarrimento più che un´opportunità.

    Tiziana ci parla di due ferite: una “al cuore”, ed un’altra “all’orgoglio”. Ci racconta poi di un’accanito tentativo di “non soffrire”, di “essere forte”, ed implicitamente di una dolorosa “rivalità” col suo ex: “Lui riesce a ricominciare ed io no!”. Di qui auto-svalutazione ed autocritica.
    Ma tutto questo cosa ha a che fare con l’amore? Vorrebbe forse tornare col “narciso”? Oppure con l’ex? Dalle sue parole davvero non si direbbe… La battaglia si gioca tutta dentro di lei: Tiziana non si accetta nella propria fragilità, nella propria solitudine. Il circolo vizioso è innescato: “Sto male, e sto ancora più male perché non riesco ad essere così forte da riprendermi!”.

    La “spirale di sentimenti negativi e paralizzanti” ed il “dolore che fa annegare” che ci descrive Tiziana, hanno forse poco a che fare con l’uno o l’altro ragazzo della storia: possono invece riguardare sue dinamiche interne che da queste relazioni sono state sollecitate. Se per star bene (anche) in due è necessario star bene (anche) da soli, allora da Sé bisogna ricominciare.
    Com’era la vita di Tiziana prima di intraprendere la sua lunga relazione a 22 anni? Come stava? In che “clima” personale è avvenuto questo incontro? Quali sono le sue aspirazioni? Sta facendo di tutto per perseguirle? Cosa cercava allora in una relazione? Ed oggi? Sono domande che forse potranno aiutare Tiziana a “smontare” quel macigno che si sente sul cuore, riducendolo a sassolini più sopportabili e gestibili.

    Spesso aiuta guardarsi in faccia e chiedersi: “Con cosa ha a che fare questo dolore?” A volte la risposta arriva: grazie alle proprie riflessioni, il sapersi perdonare, il sapersi accettare, il contributo di esperienze arricchenti che la vita ci riserva, l’affetto delle persone che ci stimano. Altre volte si tratta di una ricerca più complessa, che può richiedere il supporto di un professionista che ci accompagni in questa esplorazione. E’ una valutazione che solo Tiziana potrà fare.

    In ogni caso può essere utile che Tiziana riparta da tutto ciò che nella vita le dà un senso di sicurezza ed integrità (gli amici? il lavoro? la famiglia forse?), che ri-faccia esperienza delle sue “basi sicure”, per arrivare di nuovo a poggiare saldamente i piedi sul sentiero; su questo sentiero potrà trovare prima di tutto se stessa e poi, se lo vorrà, una nuova relazione.

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