La Storia di Carla: “Perché l’ho tradito?!”

Gentili dottori, mi trovo un po’ in difficoltà a scrivere la mia storia su un sito ma ormai ho provato tante di quelle cose per stare un po’ meglio che non mi sembra neanche così strano scrivere. Ho parlato con tutti gli amici che ho incontrato, persino con mia madre che mi ha sempre tenuta distante e con mia sorella maggiore che vive fuori Italia con il marito, ma non ho fatto altro che continuare a star male. Sembra che ogni giorno sia peggio e io non riesco a immaginare come posso aver combinato da sola questa tragedia immane in cui annaspo da ormai 3 mesi.

La mia storia è banale, forse, sono una ragazza di 34 anni, forse dovrei dire donna ma non fa niente. Lavoro come impiegata in una grande amministrazione anche se il mio vero mestiere vorrei fosse l’arte, studio teatro da anni ormai, con qualche piccola parte in produzioni secondarie e grandi sogni sempre più lontani da realizzare.

Sono innamorata da ormai un anno e mezzo di un uomo di qualche anno più grande di me che ho conosciuto dopo un mio spettacolo. Lui mi ha fatto i complimenti, io ho ringraziato, pensavo non mi avesse notata nessuno e poi abbiamo bevuto insieme qualcosa. Lui era così determinato che non ho potuto non accettare il suo corteggiamento romantico, dolce, insomma ci siamo messi insieme quella stessa sera e non ci siamo più lasciati fino a qualche mese fa. La nostra è una storia bellissima. Angelo, aveva mille attenzioni anche se non passavamo molto tempo insieme, lavorava molto, è un libero professionista nel settore legale. Comunque io ero felice. Dopo qualche mese si è trasferito a casa mia, anche se aveva una casa sua dice che da me si sentiva più a suo agio. Non saprei dire cosa non è andato. Eravamo una coppia invidiata, lui aveva un buon lavoro, diceva di voler stare con me e io con lui, mi faceva anche coraggio per il teatro, anche se alla fine mi ha confessato che non gli interessava per niente, che anzi avrebbe preferito io mollassi per dedicarmi ad un progetto diverso, con lui. Voleva dei figli, io no. Non ora.

Ma non abbiamo davvero litigato, lui era solo un po’ pù nervoso negli ultimi tempi e io pensavo che poi le cose si sarebbero sistemate. Ma non è stato così, anzi. Insomma, ho iniziato una storia con un amico attore, solo sesso, per diversi mesi dopo l’inizio della convivenza. Non capisco perchè, non lo amavo, con Angelo il sesso non mancava, eppure ho portato avanti questa storia parallela per mesi, senza mai però smettere di amare o trascurare lui. Poi, tre mesi fa, Angelo si è fatto trovare con uno zaino pieno delle sue cose e mi ha detto che sapeva tutto, che aveva letto un mio messaggio per l’altro già settimane prima ma aveva sperato che io gliene parlassi e visto che non l’avevo fatto andava via. Io non ho saputo fare altro che lasciarlo andare, lui era furioso ma forse più ferito.

Io non so dire come stessi, non riuscivo a pensare, ma posso dire che dal giorno dopo, era un giovedì, non ho pace. Angelo è la mia prima storia importante, dopo un fidanzamento lungo ai tempi del liceo e poco altro. Non so perché l’ho tradito… ora gli darei anche un figlio se servisse a farlo tornare con me ma non gli interessa, gliel’ho persino proposto. L’altro credeva che adesso saremmo stati insieme ma non ne ho più voluto sapere. Passo il tempo a sentire un vuoto terribile, mi manca moltissimo, glielo scrivo di continuo ma ha bloccato il mio numero, non mi risponde mai alle mille email e quando viene nei locali che frequento appena mi saluta, ho anche fatto una scenata di cui mi sono vergognata una volta. A volte mi sembra di non avere altre ragioni per continuare. Sono pronta a riconquistarlo ma non saprei come. C’è la possibilità che io riesca a farlo tornare da me? Che possa spiegargli che non so perché l’ho fatto ma che ora sarebbe tutto diverso? Vorrei che qualcuno potesse darmi le risposte che voglio.

Carla

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2 comments

  • Gentile Carla, grazie per avere condiviso la tua esperienza con noi e con i lettori di Amare Sano.
    Il tuo racconto ci parla di una ragazza (o donna, scegli tu) che non sa “perché l’ha fatto”, o forse sarebbe meglio dire“non sa cos’ha fatto”.
    Partiamo da cos’hai fatto dunque… Certamente ti sei posta nella condizione di mettere in crisi (in discussione?) te e la tua storia. Hai interrotto il flusso regolare della relazione fra te ed Angelo, che apparentemente scorreva placido tra sicuri e capaci argini. Ma alla luce dei fatti dobbiamo chiederci: “era proprio così”? Cosa hai realmente provato nel momento in cui lui ti ha rivelato di non condividere la tua passione per il teatro? E come ti faceva stare il pensiero che Angelo potesse essere il tuo “ultimo” partner, che volesse dei figli da te, dopo una sola altra esperienza sentimentale al liceo e “poco altro”? Come ha preso il tuo rifiuto di avere figli, e come vivevi tu il suo “nervosismo” conseguente?
    Sicuramente NON puoi spiegargli che non “sai perché l’hai fatto ma che ora sarebbe tutto diverso”: ciò che puoi fare è realmente comprendere perché l’hai fatto e, dopo, condividere questa consapevolezza con lui. Un modo per farti ascoltare lo troverai, il problema non è questo, ma piuttosto l’essere chiara, prima con te stessa, poi con lui, su cosa ti è successo, su cosa desideri, su che cosa senti (ora? di nuovo? come sempre?) per lui.
    Un tradimento può avere molti significati, e raramente manifesti, soprattutto per la persona che lo mette in atto. Ciononostante è sempre un segnale, e spunto per un cambiamento. Quale che sia questo cambiamento, se una evoluzione, una regressione o un annichilimento della coppia, sta alla coppia stabilirlo.
    Spesso un tradimento correttamente elaborato può portare ad una ristrutturazione degli equilibri nella coppia, ad un rinnovo del “patto implicito” fra i partner, ad una spinta evolutiva verso nuovi obiettivi condivisi; oppure può determinare un sano disimpegno tra i partner, far emergere la consapevolezza di una distanza non reversibile di cui si deve francamente e pacificamente prendere atto.
    Viceversa, il tradimento non discusso ed elaborato, o ancor peggio negato, può determinare astio inespresso, desiderio di rivalsa o “vendetta”. La relazione può in questi casi permanere: si sta insieme ma ognuno per la sua strada, con sguardi rivolti ad orizzonti diversi, su sentieri paralleli che non si intersecano se non per discutere su chi abbia la precedenza.

  • Mariangela says:

    Cara Carla,
    Come è andata a finire la tua storia?

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